Category Archives: Antipasti

Campania,Caserta:’E pall e riso
'E pall e riso
ingredienti:
600 gr di riso
6 uova
pangrattato
200 gr parmigiano grattugiato
200 gr prosciutto cotto
200 gr di salame napoletano a cubetti
300 gr di provola affumicata
sale e pepe q.b
Cuocete il riso, scolatelo, mettetelo in un contenitore con del pepe ed il parmigiano, e mescolate.
Posizionate il riso nel palmo della mano e formate delle … e disponete il prosciutto, il salame e la provola. Chiudete ogni palla di riso con cura, formando una pallina grande quanto una mela. Passate le palle di riso ripiene nell’uovo battuto e poi nel pangrattato.
Ora immergete nell’olio bollente per pochi secondi, il tempo di far indorare gli arancini al punto giusto!
Articolo fornito da visitcaserta.net

crema di melanzane
Crema di melanzane
Chi ci segue sa che su questo sito non proponiamo piatti particolarmente "ricercati" frutto di sofisticate elaborazioni di ingredienti esclusivi, noi siamo per le cose semplici ,quasi umili, frutto della tradizione e della vita di tutti i giorni di chi, troppo spesso, non ha neanche il tempo di mettersi a lungo tra i fornelli. In quest'ottica vi proponiamo una preparazione quasi elementare ma non di meno gustosa e fresca che si sposa meravigliosamente con l'afa estiva: la crema di melanzane. Con questa salsa possiamo condire la pasta o possiamo spalmarla su crostini di pane e in entrambi i casi saranno molto gradite….

Polpette di melanzane con cuore di provola filante
Tra Maggio e Giugno, quando arrivano le melanzane, inizia l’epoca in cui prendono posto le preparazioni dagli aromi più estivi .Ma anche adesso,tra settembre e ottobre, possiamotrovare melenzane e dunque ecco una preparazione sfiziosa.
Le polpette di melanzane sono un piatto meridionale che può essere servito tanto come antipasto quanto come un secondo piatto leggero. Inoltre hanno il pregio di essere gradite anche a chi, come spesso i bambini, non ama le verdure.

impepata di cozze
Le cozze sono un prodotto del mare che è a buon mercato e si offre a molteplici interpretazioni. Se andate a Bruxelles, che certo non è una località di mare, sono famosi i Moules frites che altro non sono che cozze lessate con patatine fritte.

Liguria: Marò, ovvero il pesto di fave
Qualche anno fa , quando i figli ancora seguivano la mamma e il babbo nelle gitarelle, abbiamo fatto un viaggetto alle cinque terre. La fortuna volle che non trovassimo posto in nessuna altra parte se non a Deiva Marina, una grazioso centro di 1500 anime che non ha la notorietà di altre località della costa ligure, ma dove sicuramente tornerei se dovessi ricapitare da quelle parti. Infatti, l’albergo che mia moglie aveva trovato era si molto grazioso , con le stanze che affacciavano sul bel mare ligure, ma il vero valore aggiunto era costituito dai padroni di casa . Sapete quel genere di persone che generano empatia e che vi sembra di conoscere da sempre ? Ho scoperto da subito le mie affinità con l’albergatore/ristoratore che oltre a sfoggiare due baffoni da fare invidia a Francesco Giuseppe e Vittorio Emanuele II messi insieme

Tartare di Lampuga e melone bianco
Parliamo della Lampuga, un pesce meraviglioso dalle molteplici qualità che val la pena di riscoprire. E' uno di quei pesci meno noti rispetto ai più famosi orata, spigola, tonno, salmone e con una miriade di nomi differenti a seconda della regione italiana . Viene chiamata pauni o capuni a Messina, sfoderu a Catania, capone a Palermo, cataluzzo a Siracusa, pesce pappagallo a Pescara, capone a Vasto, lambuga in Sardegna, e limito la lista a questi soltanto…
Tra le tradizioni legate a questo pesce val la pena menzionare la pesca d'ombra, un sistema di cattura arcaico che sopravvive nel Sud della Sicilia. Nel mese di agosto i pescatori collocano al largo delle coste dei fasci di foglie di palma detti cannizzi; le lampughe, che prediligono le zone in ombra, si raccolgo sotto le foglie e vengono così facilmente catturate con reti da circuizione.

Puglia: i lampascioni
I lampascioni detti anche Pampasciuni , sono un lontano parente dell’aglio e dei gigli anche se si ha qualche difficoltà a credersi. Questa pianta selvatica cresce anche in altre parti d’Italia, ma solo nelle murge e in salento viene considerato una leccornia. Vengono raccolti tra le pietre da esperti raccoglitori che, dopo averli individuati, devono scavare a fondo nel duro terreno per poterli estrarre integri. Poi per renderli commestibili c’è ancora un lungo lavoro : pulitura, attraverso spazzolatura e vari cicli di lavaggio; pelatura; trattamento per l’attenuazione dell’amaro con vari risciacqui.
Ottimo contorno se consumati lessi con olio e pepe, tradizionalmente venivano cotti in campo sotto la cenere. Vengono utilizzati anche in varie altre forme, come frittate o uniti all’agnello al forno con patate come tradizione salentina.