oli e grassi vegetali (seconda parte)

L’olio di semi di girasole:

Si ottiene per spremitura dei semi della pianta di Helianthus annus (Fam. Asteraceae). Il grande fiore giallo che segue il movimento del sole è in realtà un’ inflorescenza composta da  tanti piccoli fiori, ciascuno dei quali produce un frutto con all’ interno un seme.

A temperatura ambiente, l’olio di girasole ha consistenza liquida, di colore giallo paglierino mentre se viene raffinato diventa trasparente con un leggero colore ambrato. Contiene acidi grassi insaturi, acido oleico e linoleico , precursori degli acidi grassi omega 3 e 6, importanti per la salute del cuore, per il trasporto di ossigeno e per la produzione di energia. Un altro componente di quest’ olio è la vitamina E contenuta in quantita’ superiore rispetto a quella presente  nell’olio d’oliva;  questa vitamina possiede forte attivita’ antiossidante , con capacità di proteggere le membrane cellulari e combattere i radicali liberi responsabili dell’ invecchiamento cellulare.

In cucina è utilizzato per la preparazione di fritture , di sughi e salse come la maionese come pure nella preparazione di confetture sottolio di verdure miste. In campo cosmetico viene utilizzato per il suo contenuto in vitamine e sali minerali utili per la salute cutanea, infine ci piace ricordare come abbia anche una buona attivita’ antisettica oltre che detergente,per cui viene impiegato nella cura dell’ acne .

L’ olio di mais:4476_p

E’ ottenuto dall’ embrione dei semi di Zea Mays ( Fam Poaceae)e talvolta prende anche il nome di olio di germe di grano. Gli embrioni sono separati per flottazione dai semi durante il processo per ottenere la farina e sottoposti a pressione a caldo. L’olio viene poi chiarificato per filtrazione e sedimentazione, si elimina l’eccesso di acidi grassi liberi e si sterilizza. L’olio di mais e’ costituito da gliceridi di acido linoleico ed oleico,viene utilizzato quasi esclusivamente per  uso alimentare ed entra fra gli ingredienti della nutrizione parenterale, l’olio quando idrogenato diventa componente della margarina.

L’olio di arachide:

Si ottiene per la spremitura  dei semi di Arachis hypogea ( Fam. Fabaceae), una pianta coltivata in Africa tropicale, Brasile , India, America del sud  ed Australia.

l’olio di arachide  si ottiene dai semi dei frutti maturi  sgusciati meccanicamente. Quest’ olio contiene trigliceridi dell’ acido oleico, linoleico ed arachidico. Il suo colore giallo ha un’ intensità inversamente proporzionale al grado di raffinazione subìto. Per il suo sapore gradevole è usato come olio da tavola, nella produzione di maionese e margarine.

Per la produzione di margarine, l’olio di arachidi  deve essere sottoposto ad un parziale processo di idrogenazione con lo scopo di aumentare la consistenza dell’alimento ; da tale processo possono originare gli acidi grassi trans, che hanno un impatto molto negativo sui livelli ematici di colesterolo. Grazie all’alto contenuto in acido oleico, invece, l’olio di arachidi è considerato uno dei migliori oli per le fritture, inoltre la presenza di quest’ acido ne riduce l’ irrancidimento. Discreto è il contenuto in vitamina E. Inoltre va sottolineato come  il ridotto contenuto in acidi grassi saturi e l’assenza di colesterolo, rendono l’ olio di arachide un valido alleato nella prevenzione di malattie cardiovascolari. Si usa, infine, nelle preparazioni  farmaceutiche per iniezioni intramuscolari.

olio arachide

                                                    Oli per altri usi

Olio-di-ricinoL’olio di ricino:

Si ottiene dai semi di Ricinus communis ( Fam. Euphorbiaceae ). I frutti sono capsule triloculari spinose che contengono un seme per loculo. La dimensione ed il colore (dal grigio al bruno ) del seme possono differire in maniera consistente, sono schiacciati, la testa è dura, marmorizzata. Per la produzione dell’ olio la testa viene triturata fra rulli e separata dall’ endosperma oleoso da cui la frazione lipidica viene pressata a freddo se per uso medicinale, a caldo per ottenere un olio piu’ scadente per uso industriale. L’olio contiene principalmente gliceridi dell’ acido ricinoleico, un acido insaturo, l’azione purgante è dovuta alla liberazione di quest’ acido ad opera di un enzima nel duodeno. Inoltre i semi contengono delle proteine molto tossiche, dette ricine. Quest’ olio era usato come purgante domestico, ma attualmente il suo uso si limita a quello ospedaliero  per l’ esame dell’ intestino, prima di interventi chirurgici o per trattamento dopo intossicazioni alimentari. Inoltre trova impiego nelle industrie per la fabbricazione di saponi e vernici.

 

L’ olio di mandorle:

Si ottiene per pressione dai semi di Prunus amygdalus  (Fam Rosaceae ), una specie che esiste in due varietà, dulcis ed amara. La presenza di amigdalina, un glucoside di sapore amaro, distingue le due varietà. La pianta è nativa dell’ Asia Minore ma è coltivata e naturalizzata nelle regioni tropicali ed a clima mite. L’olio viene prodotto da ambedue le varietà, coltivate in Sicilia, Spagna, Francia ed Africa del Nord. La mandorla dolce ( 2-3 cm di lunghezza ) ha un apice arrotondato ed appuntito, la testa sottile di colore bruno che si rimuove per lavaggio in  acqua calda. La mandorla amara ha le stesse caratteristiche ma di dimensioni piu’ piccole (1,5 cm ).L’olio di mandorle dolci è famoso soprattutto come rimedio naturale contro le smagliature, specie quelle dovute alla gravidanza. Grazie alle proprietà  idratanti ed elasticizzanti, infatti, evita che il derma si laceri. Per questo motivo è indicato anche durante le diete dimagranti per  prevenire il rilassamento cutaneo in seguito al dimagrimento.

               

   Claudia Ciccarelli


 

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