Subiaco

"Ha voce in capitolo"….questa espressione che abbiamo sentito chissà quante volte ci porta dritti al 20171119_113617meravigioso convento del Sacro Speco a Subiaco dove il quindicenne San Benedetto da Norcia si stabili' nel suo eremitaggio. Qui nasce l'idea benedettina e il bellissimo quanto mistico monastero che venne eretto per celebrarlo. Ed è proprio qua che esisteva il "Capitolo", uno stanzone dove si riunivano i monaci per prendere decisioni, ma solo i più anziani potevano parlare e da questo l'espressione… Ma al di la' di tutto, questa zona è una vera meraviglia, ricca di boschi e di natura, con l'Aniene che passa nella valle ed è completamente immersa nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, l'area protetta più estesa del Lazio. Lungo la strada che dai Monasteri conduce a Subiaco sono visibili i resti della Villa di Nerone, altro grande estimatore della zona e che nel 54 d.C. fece costruire in questo luogo boscoso, fresco e ricco di acque la sua villa di caccia. Fece anche formare, con appositi sbarramenti del fiume Aniene, tre piccoli laghi artificiali.

20171119_111305Subiaco è un vero gioiello della regione, un  borgo pittoresco costruito su una rupe di roccia dominante la circostante campagna. E' veramente piacevole gironzolare nei suoi vicoli e nelle sue piazzette sotto la grande Rocca Abbaziale che fu dimora dei Barberini, dei Colonna e di Lucrezia Borgia. E'un'esperienza che permette di fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo anche il Museo delle Attività Cartarie e della Stampa, infatti nel 1465 proprio a Subiaco, nel Monastero di Santa Scolastica, due allievi di Gutenberg collocarono nel monastero la prima tipografia italiana e riuscirono a stampare il primo libro in Italia, tramite il metodo litografico.20171119_160308

Una storia a parte sono i magnifici Monasteri Benedettini del Sacro Speco e di Santa Scolastica,  che sorgono non lontani da Subiaco nelle campagne circostanti in una cornice naturale favolosa, gioielli di quell'architettura religiosa tipica del periodo e modificata dai secoli e dagli eventi. In particolare il Sacro Speco nasce intorno alla grotta (lo speco/spelonca) di San Benedetto utilizzando gli spazi disponibili dentro e fuori la rupe per costruire un monastero che divenuta fortezza fu raggiunto e saccheggiato dai mori. Qui, sul Monte Taleo, è nato il monachesimo occidentale. Questo affascinante e sacro monastero è posto a 640 metri di altitudine ed offre un panorama mozzafiato di tutta la Valle dell’Aniene. Un segno della grande importanza religiosa di questo luogo la si riscontrò nel 1224 quando fu inaugurata, alla presenza di San Francesco in persona,  la cappella di San Gregorio.

Qui la storia si respira in ogni angolo: anticamente il territorio di Subiaco fu abitato degli Equi che nel 304 a. C., dopo una serie di  battaglie assai sanguinose, furono sottomessi definitivamente dai Romani; e ogni  epoca storica ha lasciato tracce indelebili del proprio passaggio, dalla Rocca Abbaziale di età medievale alla trecentesca chiesa di San Francesco, fino a quelle neoclassiche di Sant'Andrea e di Santa Maria della Valle.

“Lo magnà nostranu casaricciu”.     
Le tradizioni gastronomiche Sublacensi sono sostanzialmente basate sui prodotti della terra e del fiume Aniene, e legate ai cicli delle stagioni come ad esempio 
 le olive, le patate, i cavoli, le cipolle, i fagioli, i fagiolini, il granturco, le castagne, i funghi  porcini, galletti e prataioli e le trote.  IMG-20171119-WA0023 (2)Ad esempio il pappaciúccupietanza mista di pizza di granturco o di pane di frumento con cavoli lessi, il tutto saltato in padella; i bróccuji ncancaríti; la pizza con le erbe, il maialino con le castagne, la polentina col cavolo nero al lardo o con spuntature di maiale, o il frittello di erbe e cavolacci. Il Fallò (pane con farina di Mais) accompagna il pasto. E poi tra i dolci la crostata di visciole, i biscotti subbiachini, o le tisichelle all'anice, dei dolcetti a forma di dischetto. Se si passa per Subiaco non possiamo perdere anche i famosi murzitti ( o murzellitti) dei dolcetti dalla forma rotonda e di colore dorato preparati con noci, miele ed un goccio di vermouth. La ricetta che viene ancora preparata è quella originale che viene tramandata di generazione in generazione. Non so se quanto vi abbiamo raccontato è stato sufficiente a farvici fare un pensierino ma noi una gita a Subiaco  la rifaremo sicuramente. 

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