Category Archives: dal molino
Lucania,Matera:pane di Matera
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Farina di grano
Intolleranza al glutine, farine raffinate o integrali, grani antichi: tutti i giorni sentiamo parlare di questi argomenti e come appassionato di queste cose ho fatto una piccola ricerca per fare un pò di chiarezza. In effetti sarebbe auspicabile un po’ di consapevolezza rispetto a ciò che si acquista e a ciò che si mangia ogni giorno, e bisognerebbe riuscire a capire che, anche se una cosa si mangia da sempre, non per questo significa che sia la migliore, come ad esempio le farine 0 e 00. Cominciamo a definire che cosa significa farina tipo 00, 0, 1 o 2 ? Quali sono le differenze tra i diversi tipi di farine?
Grano italiano e genuino
Nella vita di tutti i giorni, nella frenesia della vita moderna, ci siamo abituati a utilizzare la tradizionale farina di grano tenero bianca 0, o 00 con la quale si producono pane, pasta, prodotti da forno, dolci, ecc. Questa farina, ahinoi, è ricavata da un grano prodotto su larga scala, selezionato e modificato nel corso degli anni per rendere più ricca e abbondante la produzione e la lavorabilità con i moderni quanto efficientissimi molini a rulli d'acciaio ma risulta essere un grano povero dal punto di vista nutrizionale, ma non solo. Infatti la modificazione del grano moderno ha fatto sì che esso divenisse molto più ricco di glutine, con tutti gli svantaggi che ciò comporta per il nostro organismo e che si manifestano nelle intolleranze che affliggono una quantità crescente di popolazione. Peraltro il grano che arriva dall'altra parte del globo per essere portato da noi qualche pensierino a conservanti, addittivi e non si sa bene cosa a me lo fa venire… I grani antichi, invece, vengono raccolti a filiera corta, ovvero sotto casa, e mantengono un rapporto più equilibrato tra contenuti di amido e di glutine, contenendo una percentuale molto più bassa di quest'ultimo.
Pane
…buono come il pane, lo abbiamo sempre sentito dire e, magari, anche intimamente sentito perché, cosa può dare quella stessa sensazione di naturalmente buono, con il suo odore unico, il suo colore dorato, la sua crosta più o meno ruvida, croccante e quel gusto? Se ci pensiamo bene è la base dell’alimentazione sin da quando i nostri progenitori della preistoria macinavano alla meglio dei chicchi di un qualche cereale. Con questa semplice farina impastata con dell’acqua, si otteneva una focaccia da cuocere sulle pietre calde che formavano un rudimentale forno. Gli antichi romani facevano delle focacce di farro, con questo cereale facevano anche zuppe e la “puls”una sorta di polenta.
Puglia: pasta di grano arso
Andando a Matera ho scoperto un prodotto che intriga per il gusto , ma ancora di più per la storia che ha alle spalle. C’è una tipologia di pasta che è veramente una eccellenza lucana e pugliese :la pasta di grano arso. Le sue origini risalgono alle epoche in cui i ricchi proprietari terrieri facevano bruciare le stoppie dopo la mietitura e davano ai contadini la possibilità di raccogliere quanto sopravviveva.
Dunque i più poveri facevano la pasta con farina prodotta da quei pochi chicchi abbrustoliti che, però, dava dei sapori assolutamente inimitabili. Il gusto ha ovviamente sentori di tostato e affumicato che caratterizzano i prodotti da quella farina,sia pasta, taralli ,pane o quant'altro. Normalmente , viste le sue spiccate caratteristiche gusto-olfattive, non viene usata in purezza ma miscelata.
Oggi nessuno potrebbe pensare di riprodurre le condizioni da cui tradizionalmente nasceva il grano arso, in compenso alcuni produttori producono pasta e farina di questo tipo partendo da grano tostato, un prodotto di nicchia assai apprezzato nella cucina più raffinata.
Pasta
La Pasta
Mangiamaccaroni, cosi venivano chiamati gli emigranti italiani per la loro abitudine di cibarsi di pasta. I più malevoli parlano di importazione della pasta dalla Cina a opera di Marco Polo , ma questa tesi è smentita da vari scritti che testimoniano l’uso di pasta già nell’antica Roma.
Cicerone parla di Lagana, ovvero delle fettucce di farina impastata con acqua tagliate in strisce, un po’ come delle grosse tagliatelle. Dalla parola romana lagana si pensa derivi l’odierna lasagna.
In realtà , tracce dell’uso alimentare della pasta le troviamo anche in civiltà precedenti, come per esempio gli etruschi che, in una tomba di Cerveteri, raffigurano una spianatoia, un matterello e un attrezzo per tagliare la pasta a testimoniare un uso comune di questo alimento. In effetti, si trovano sin dalla preistoria delle tracce di un impasto di farina e acqua seccato per renderne più lunga possibile la conservazione. Questo prodotto trova un suo sviluppo rilevante solo in Italia e in Cina.
Pasta,si fa presto a dire pasta….
E si, si fa presto a dire pasta, bisogna vedere di che cosa si parla perchè se un anello di bigiotteria si compra sulle bancarelle mentre quelli di Bulgari si comprano a via Condotti è perchè qualche differenza c'è. Cosi tra una pasta da scaffale e la pasta di quei pastai che producono alla vecchia maniera c'è differenza e pure parecchia…..