Category Archives: Parliamo di cibo
Tartare di Lampuga e melone bianco
Parliamo della Lampuga, un pesce meraviglioso dalle molteplici qualità che val la pena di riscoprire. E' uno di quei pesci meno noti rispetto ai più famosi orata, spigola, tonno, salmone e con una miriade di nomi differenti a seconda della regione italiana . Viene chiamata pauni o capuni a Messina, sfoderu a Catania, capone a Palermo, cataluzzo a Siracusa, pesce pappagallo a Pescara, capone a Vasto, lambuga in Sardegna, e limito la lista a questi soltanto…
Tra le tradizioni legate a questo pesce val la pena menzionare la pesca d'ombra, un sistema di cattura arcaico che sopravvive nel Sud della Sicilia. Nel mese di agosto i pescatori collocano al largo delle coste dei fasci di foglie di palma detti cannizzi; le lampughe, che prediligono le zone in ombra, si raccolgo sotto le foglie e vengono così facilmente catturate con reti da circuizione.
Cozze
Le cozze, i muscoli, i mitili, i peoci o i moscioli …tanti nomi diversi per indicare uno dei frutti di mare più graditi. Come tutti i molluschi bivalvi hanno un basso contenuto di calorie e un buon quantitativo di grassi polinsaturi, quelli buoni per intenderci. Inoltre forniscono un ottimo apporto di calcio, ferro, fosforo e selenio, il tutto a un prezzo molto contenuto.
insalata
Arriva l'estate, il caldo il mare e la prova costume…sarà per questo o per altra ragione ma capita sempre più frequentemente in questo periodo di notare chi si converte abbandonando il classico piatto di pasta im favore dell'insalatona. Ma la domanda è cosa intendiamo per insalata? Perchè un conto sono due foglie di lattuga condite con olio e aceto, ben altra cosa sono quelle preparazioni in cui all'insalata mista vengono aggiunte le mozzarelline, il tonno, le uova sode e chi più ne ha più ne metta. Diciamo, allora, che nel linguaggio comune, per insalata si intende spesso la variante più semplice di questo piatto, ossia l'insalata verde, preparata solamente con verdure crude in foglia come la lattuga, l'Indivia, la Scarola, ma il vocabolo viene comunemente usato anche per indicare le verdure stesse. Quali sono le varietà più diffuse?
Lucania,Matera:pane di Matera
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Salse base(seconda parte)
Salsa di pomodoro
Potremmo mai pensare alla cucina italiana senza pomodoro? Che ne sarebbe della pizza o della pasta? E di Gianburrasca che cantava: viva la pappa col pomodoro? Certo Cristoforo Colombo mai avrebbe pensato alla rivoluzione che avrebbe portato negli usi alimentari del vecchio continente e italiani in particolare.
Le prime ricette in cui si trovano i pomodori sono nel "cuoco galante" di Vincenzo Corrado del 1778 per passare l'anno dopo a Antonio Nebbia che li cita finalmente come compagni della pastasciutta. Il duca Ippolito duca di Buonvicino, appartenente dall'antica famiglia nobile che discendeva direttamente da Guido Cavalcanti, amico di Dante e poeta del dolce stilnovo, pubblicò nel 1837 il libro “Cucina teorico pratica" in cui dava una ragguardevole rappresentazione della cucina napoletana dell’Ottocento. Il Duca suddivise la sua opera in due parti, di cui la prima era redatta in lingua italiana, per nobili e ricchi borghesi, mentre la seconda fu scritta in dialetto napoletano, per la plebe e la bassa borghesia che usavano il dialetto quale linguaggio quotidiano, e in questa parte presenta la ricetta dei vermicelli al pomodoro:
Salse base( prima Parte)
Probabimente la salsa nasce come concetto agli albori dell'umanità, quando l'uomo preistorico portò per caso alle labbra un dito intinto in quella cosa un pò liquida e un pò cremosa che colava da un animale cotto sul fuoco e, trovando l'esperienza piacevolmente gustosa, s'ingegnò a raccoglierla per dare un sapore piacevole a cibi che non ne erano dotati. Da questo nasce una ricerca di salse che con i più svariati ingredienti avevano comunque lo scopo di conferire sapore, e cosi nasce la Salsus latina, parola derivante dal greco e che indicava il sale, condimento base di tutti i cibi.
Dunque le salse insaporiscono, esaltano o semplicemente arricchiscono il gusto della preparazione. Pensate che nella composizione della "Brigade de cuisine" Auguste Escoffier, grandissimo cuoco e primo codificatore ufficiale della cucina francese, dava un posto d'onore allo chef sauciere (salsiere) nell'organizzazione della cucina ideale.
il quinto quarto
Sappiamo tutti che da un animale macellato si ottengono quattro quarti: due posteriori e due anteriori. Tutto quello che resta è detto “quinto quarto industriale”, se non e’ adatto per l’alimentazione (setole, corna, pelle), e “quinto quarto alimentare”, se è commestibile. In soldoni Il quinto quarto è quel che rimane della bestia vaccina, suina o ovina dopo che sono state vendute le parti pregiate.
Agricoltura, gestione del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico
Nella cronaca di questi giorni il nostro martoriato paese si trova a fronteggiare episodi di maltempo che interessano tutta la penisola da nord a sud con manifestazioni di violenza inaudita. In un giorno si riversano le piogge che normalmente sarebbero registrate in settimane, grandinate con chicchi di dimensioni straordinarie, venti da tifone equatoriale e il territorio viene colpito da forze che non è in grado di fronteggiare. Purtroppo le conseguenze sono sotto gli occhi e nel cuore di tutti noi in primis per le vite perdute in questi eventi e poi per lo scempio al territorio e i danni prodotti. Naturalmente la cementificazione selvaggia è al primo posto tra le cause dei disastri ambientali, e dunque il come s'è costruito, il dove e quanto sfogo naturale sia stato tolto alle acque meteoriche sono evidenti testimonianze di un utilizzo dissennato del territorio. Non credo sia una novità per nessuno il ruolo che l'agricoltura e la silvicoltura svolgono in termini di capacità di mitigare quei disastri naturali come inondazioni o incendi la dove vengono portate avanti le buone pratiche che da sempre costituiscono un presidio del territorio. Cercherò di spiegarmi meglio: il contadino ha l'interesse a preservare il territorio e pone in atto quelle misure che in sinergia garantiscono la protezione per esempio attraverso gli antichi reticoli idrici di canali, fossati e argini che nelle aree agricole marginali erano utilissime nella prevenzione di frane ed esondazioni.
Italiano e genuino:perchè?
in questi giorni in cui vediamo sui media servizi sui trattori che sfilano sotto gli edifici della comunità europea e delle istituzioni nazionali vi ripropongo questo articolo scritto otto anni orsono.
Quando ho pensato di fare questo blog mi sono proposto di dare al lettore un momento di letizia parlando di questi grandi denominatori comuni quali il territorio, la cucina tradizionale, il vino e quei prodotti delle nostre terre che da sempre sono i simboli del nostro modo di essere.
Lombardia: Gorgonzola
Potremmo dissentire e dissertare sulle origini del Gorgonzola, quando è stato inventato e da chi ? Il Gorgonzola appartiene alla famiglia dei formaggi ‘erborinati’, ma anche a quella degli ‘stracchini’, un termine certamente lombardo che indica i formaggi prodotti con il latte "delle vacche stracche" che tornavano dagli alpeggi della pianura lombarda, guarda il caso proprio nei pressi della cittadina di Gorgonzola che le dà il nome.
Peraltro nelle mie ricerche ho trovato un articolo sul Gorgonzola dove il valente giornalista segnala un piccolo mistero letterario: se andiamo a rileggere il capitolo XVI dei Promessi Sposi, quello in cui Renzo è diretto proprio verso la cittadina lombarda ‘col nome di Gorgonzola in bocca’. E' una casualità o un gioco del Manzoni? Ma le sue origini sembrano essere ancora più indietro nel tempo, si può supporre con ragionevole sicurezza la presenza del Gorgonzola già nella pianura padana dominata dai Celti. La sua grande fortuna commerciale, però, inizia a partire dai primi decenni del Novecento: addirittura, un treno merci carico di forme di Gorgonzola partiva ogni settimana da Novara alla volta dell’Inghilterra, per soddisfare il vezzo dei gourmet sudditi di Sua Maestà. Ahimè, l’avvento del fascismo, le guerre coloniali e le successive sanzioni contro l’Italia interruppero ben presto questo primo "successo" internazionale, che riprenderà con rinnovato vigore già nell’immediato dopoguerra.