Parliamo di vino
Vigneti delle colline toscane
Il vino è il compagno ideale di ogni cibo, simbolo della convivialità, dello stare insieme, del sancire un importante patto tra potenti cosi come festeggiare un momento felice tra amici o in ambito familiare. Avete mai sentito di un patto tra governanti suggellato da una bevuta di birra ?
Sono molti nei secoli ad aver celebrato il vino , le sue peculiarità e le sue qualità.
La parola vino nasce da una radice tutta mediterranea, che vede parole del tutto simili nel greco antico, l’ebraico, ma anche nell’etrusco vin(um) all'Umbro e al fallisco Vinu. Successivamente i celti , gli slavi, i popoli del nord Europa, hanno preso in prestito la stessa parola nel loro linguaggio.
Storia del vino
Il vino nasce nel bacino del mediterraneo. Le prime tracce di coltivazione della vite sono state rinvenute in Turchia e sulle rive del Mar Caspio, anche se nel Valdarno sono stati ritrovati fossili di tralci di vite databili a 2 milioni di anni orsono. E altamente probabile che il prodotto accidentale della fermentazione di uva lasciata in qualche recipiente sia stato il primo vino della storia, un fatto del tutto casuale come casuale è stata la scoperta della lievitazione del pane.Sembra che gli egizi siano stati i primi a coltivare la vite e a produrre vino anche se era un prodotto destinato solo all’elite dei potenti.
Gli antichi romani resero il vino prodotto di tutti i giorni diffuso tra il popolo . Occorre precisare che la bevanda chiamata vino allora poco ha a che fare con il vino dei nostri giorni. Era infatti una melassa dolciastra molto alcolica alla quale veniva aggiunta acqua , miele e spezie.
La bibbia riporta molteplici riferimenti al vino, da Noè che piantò una vigna dopo il diluvio universale alla comunione, dove il vino rappresenta il sangue di Gesù Cristo. Anche le popolazioni celtiche producevano vino, ma era una bevanda meno alcolica a base anch’essa d’uva fermentata, conservata entro recipienti di legno anziché di terracotta come i romani.
Con la dissoluzione dell’impero romano, la coltivazione della vite vede un momento di stasi, che sarà superato nel medioevo per merito dei monaci cistercensi e benedettini. Nel medioevo si svilupperanno le tecniche enologiche e di coltura che saranno le basi per l’odierna produzione del vino. E di questa epoca l’introduzione delle bottiglie di vetro e dei tappi di sughero. Con l’arrivo in Europa della filossera e dell’oidio nell’XIX secolo, si ha la distruzione di gran parte dei vigneti e la necessità di introdurre i fitosanitari .
Il vino può essere una bevanda ma, in alcuni casi, è una vera e propria opera d’arte. Ovviamente le opere d’arte sono appannaggio di produttori che hanno creduto e puntato alla qualità sottraendosi alle lusinghe della quantità. Quindi ricerca dei vitigni, delle forme di allevamento ma anche tecniche di vinificazione e mille altri parametri che vanno a incidere sul prodotto finale…
Ogni vino ha delle sue caratteristiche. E per questo che sono diverse le bottiglie del vino rosso e quelle dello spumante , ma anche i bicchieri in cui degustiamo un vino rosso strutturato e un vino bianco fresco, che peraltro hanno anche temperature di servizio diverse…
Ogni pietanza può essere abbinata con un buon vino che si accordi con le sue caratteristiche. Esistono delle regole generali che si basano sul principio che il gusto del vino debba essere affine e complementare alla pietanza o del tutto contrapposto.
Su questi principii, in buona approssimazione, si basa il Metodo Mercantini che è utilizzato dalla Associazione Italiana Sommellier.
Pertanto se si cerca una similitudine dovremo stabilire le peculiarità del cibo per poi accostare un vino appropriato. Per esempio, se vogliamo creare una similitudine di sapori con un dessert è opportuno accompagnare con un vino dolce.
Discorso diverso è la ricerca d’ una similitudine tra struttura della pietanza e corpo del vino. Se abbiamo una preparazione particolarmente elaborata si impone un vino di pari dignità che possa reggere la personalità della pietanza. Alla stessa maniera a un piatto con sapori delicati affiancheremo un vino fresco e leggero.
Un ulteriore principio al quale attenersi può essere seguire la tradizione locale. Pertanto un piatto con una forte caratterizzazione regionale viene normalmente associato a un buon vino locale in accordo al carattere della preparazione.
L’abbinamento più piacevole, anche se potrebbe suonare strano, è quello tra un cibo e un vino che ha caratteristiche opposte . Quindi a un cibo untuoso si abbinerà un vino che lo contrasti ripulendo la bocca come per esempio un salume accompagnato da un Lambrusco. A un pesce arrostito o dei crostacei accompagneremo un vino fresco e vivace che prepari il nostro palato al prossimo boccone.
Per quanto si possa parlare di questo argomento, nulla sostituisce il gusto personale e l’esperienza in particolare dei professionisti del settore.
Complimenti per l'iniziativa. Finalmente un sito che non propone solo ricette, peraltro complesse e lontane dai nostri usi quotidiani, ma un sito di cultura e tradizione alimentare.
Sarò un vostro follower!!!
Grazie molte Alfredo , benvenuto tra noi
Da appassionato ho molto apprezzato questa carrellata sul vino. Spero di trovare altre curiosità in futuro
Carissimo Bruno, devo dirti che il vino intriga molto ,e quanto più ti interessi tanto più ti intriga. Diceva una persona che mi faceva da docente al corso Sommellier al hotel Hilton di Roma :
il vino dovrebbe chiamarsi la vina perchè è certamente femmina…
O' sito me piace è proprio bello! A o posto tio ce metteria puro e ficora de settembre dette CUGLI GNUDI!