Dagli Etruschi ai Greci, dai Romani alla Serenissima
Il delta del Po è l'insieme di diramazioni fluviali con il quale il grande fiume sfocia nel mare Adriatico dopo aver percorso dal Monviso 652km attraverso la Pianura Padana. L'attuale corso del fiume è la risultante di molteplici interventi umani, come il taglio di Porto Viro effettuato dalla Repubblica di Venezia nel 1604, ma anche naturali quali il terremoto di Ferrara del 1570. Ma non solo, perchè le ere geologiche hanno fatto si la foce del Po si spostasse di centinaia di chilometri e si modificasse come conseguenza delle modificazioni della Pianura Padana.
Dunque l’opera dell’uomo nel tempo ha regimato le acque e bonificato i terreni provvedendo anche alla conservazione di vaste zone umide, come le valli salmastre, sistemi dunali costieri, zone umide vallive (molto estese e principalmente salmastre), formazioni sabbiose (scanni) e isole fluviali con golene e lanche, e tuttora garantisce la buona conservazione delle lagune con sbocco diretto a mare.
Le attività umane sono presenti secondo un’intensità decrescente da monte a valle, infatti a monte si trova anche una maggiore concentrazione di insediamenti urbani medio piccoli, che divengo più rarefatti verso il delta. L’agricoltura è l’attività principale, favorita dalle bonifiche del secolo scorso, ma anche le zone umide sono ancora oggetto di attività umane quali la pesca tradizionale, la coltivazione dei Mitili e delle Vongole praticata nelle lagune, la vallicoltura estensiva, che è un elemento della cultura locale che sfrutta i cicli di migrazione delle specie ittiche tra il mare e le acque di transizione. Questo bellissimo quanto complicato sistema in cui uomo e natura coesistono è caratterizzato da un equilibrio delicato raggiunto in secoli. La salinità del mare viene temperata dall'acqua dolce in condizioni abbastanza differenti l'una dall'altra che danno luogo ad una natura con accentuate diversità in funzione del prevalere di un fattore sull'altro, e dunque presenza di pesci o molluschi di speci diverse, ma anche di culture differenti a seconda di quanto il "cuneo salino" risalga le falde lasciando il terreno coltivabile o no.
Il Territorio del Po ed il suo Delta nei secoli e nei millenni ha fatto da scenario alle più grandi civiltà europee; civiltà attratte dalle grandi risorse che proponeva ai propri ospiti, porta principale per accedere al nord Italia permetteva a chi l’abitava una rapida possibilità di spostamento attraverso le sue vie d’acqua. Attraversato dalla via Poppilia che collegava Roma ad Acquileia è stato un fondamentale crocevia dalle epoche Greco – Etrusche fino ai giorni nostri in cui la storia di una simbiosi tra Uomo e Natura è ancora alla base dei cittadini.
Mi è capitato di fare una "zingarata" da quelle parti con un altra coppia di amici del luogo che avevano organizzato la giornata. Siamo arrivati a una piccola frazione di Porto Tolle che si chiama Santa Giulia, poche case, un bar/ristorante/ spaccio che fa da base per le gite in barca sul grande fiume. Il titolare con i familiari mandano avanti l'attività commerciale, ma è anche il procacciatore del pesce visto che con la sua barca lo pesca, stessa barca che usa per curare la coltura di Ostriche e cozze di Scardovari, ma anche portare a spasso i turisti come noi. Avrebbe bisogno d'una giornata di quarantott'ore ma si arrangia con le ventiquattro in dotazione correndo senza sosta, ma il suo amore per il Po e il mare circostante è tale da ripagarlo ampiamente. E si vede da come minuziosamente e con amore durante la gita ti descrive l'ambiente e questo meraviglioso equilibrio tra l'acqua dolce e quella salata che crea situazioni naturali sempre uniche e diverse, tra tipologie di flora e fauna specifiche di quelle condizioni. Qua prendi i pesci siluro, la Cheppia e lo Storione, la nidificano l'Airone rosso e il Falco di palude, tra quelle canne c'è un sito di nidificazione per il Tarabuso, il Porciglione, il Basettino, ma anche il Cannareccione, la Cannaiola, l'Usignolo di fiume, più in la vedi i daini che hanno messo qualche secolo fa gli estensi per divertirsi a cacciare, poi, se sei veramente fortunato, puoi avvistare il cervo di Mesola…ovviamente se non sei un appassionato puoi solo immaginare e farti affascinare da questo mondo di tanti animali per me in gran parte sconosciuti e di cui non ricorderei mai tutti i nomi come fa lui. D'altra parte chi vive qui fa parte integrante di questa natura spettacolare.
Arriviamo all'estremità di un canale dove un piccolo tratto di sabbia ci separa dal mare aperto che qua ha un suo fascino particolare, sarà anche il periodo dell'anno ma questa spiaggia ha qualcosa di intrigante e malinconico, un mix eccezionale,,,,
L'amico ci riporta al molo di partenza dove a breve distanza la signora ha preparato in trattoria un pò di cosette buone, siamo fortunati, è il periodo delle Moeche, quei granchi che vengono presi alla muta del carapace e si presentano dunque morbide e deliziose una volta fritte. Peraltro se sei a casa di chi ha una coltura di cozze di Scardovari pensi che non te le proponga in varie versioni? E allora vai con le cozze fritte, quelle al verde o in tecia con crostini e fasoi…
Ma due ostriche non le gradite? Sono sempre dell'idea che andrebbero proposte all'inizio del pasto ma penso che faremo un eccezione.
Qualcuno della compagnia preferisce qualcosa di diverso e dunque gli viene portato un altro assortimento di meraviglie: