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L’antica storia del miele(seconda parte)
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Dal punto di vista nutrizionale, vi è un riconoscimento dell’apporto calorico del miele che lo vede perciò valorizzato soprattutto nelle aree centro-settentrionali dell’Europa, più esposte a lunghi inverni e con una minore disponibilità di alternative zuccherine. Cibo calorico e di facile digeribilità, è base dell’alimentazione di malati, bambini (di famiglia ricca), eremiti, militari (come razione di sussistenza) e per i periodi di parziale digiuno dei monaci.
Continua dall’epoca romana la tradizione di vini mielati e dell’idromele, che nei paesi nordici diventa ora parte dei consumi quotidiani di larghe fasce della popolazione.
Quando si mise ordine tra i sapori

l’antica storia del miele (prima parte)
Un milione di anni fa compare l’uomo.
Le prime tracce che testimoniano l’uso del miele da parte dell’uomo, il quale probabilmente se ne cibava fin dalle origini, sono databili a circa 10 mila anni fa, come questa pittura rupestre scoperta nei pressi di Valencia, in Spagna: sembra mostrare un uomo che si arrampica sulla cima di un albero, o di una rupe. E’circondato da api in volo, dotato di una borsa o una cesta per riporre i favi sottratti alle api, con una nuvoletta di fumo per ammansirle. Questa tecnologia primordiale è la stessa usata ancor oggi dai “cacciatori di miele” in India, che si arrampicano con scale di corda su rupi alte anche 100 metri.

Pomodoro
Facciamoci una bella pizza mozzarella e pomodoro oppure due spaghetti col pomodoretto, anzi facciamo una bruschetta col pomodoro… il pomodoro è certamente il denominatore comune della cucina mediterranea. E dire che quando Cortes nel 1540 lo portò dall'america presentandolo come alimento degli Atzechi fu considerato con sufficienza e ritenuto inadatto all'alimentazione umana.

festa dei morti ( parte2)
Proseguiamo il nostro tour delle tradizioni legate al culto dei defunti che tra il sacro e il profano caratterizzano le varie regioni d'Italia. In alcune zone della Lombardia, la notte tra l'1 e il 2 novembre si usa ancora mettere in cucina una caraffa di acqua perché i morti possano dissetarsi. Un dolce tipico del periodo sono i Meini dei morti, biscotti preparati con ingredienti semplici, il cui ingrediente base è la farina di mais. Non sono molto conosciuti fuori dal territorio lombardo ma sono di una bontà senza eguali. I Meini venivano preparati in origine solo a Lodi il 23 aprile, giorno dedicato a San Giorgio, ma sono stati adottati dai fornai di tutta la regione. Il loro nome deriva da miglio, utilizzato per fare il pane e venne successivamente trasformata in ricetta dolce, da questo pan de mej. Pan meino o pammeino, panigada, pan dei poveri, pan melghino… sono tutti i nomi con cui si propone il pane dolce tipico della Lombardia.

Sua maestà il Tartufo

Il tartufo è un capolavoro della Natura ed è un fungo ipogeo, appartenente alla famiglia delle tuberacee, che vive in simbiosi con le radici di alcune tipologie di piante, come la quercia, faggio, càrpino, pioppo e nocciolo.
Nasce spontaneamente nel sottosuolo boschivo e quando arriva in fase di maturazione emana un odore talmente forte e persistente da attrarre numerosi animali selvatici come il cinghiale, il tasso, il ghiro
la tradizione italiana vince
Qualche giorno fa l'amica Mea di Bari ci ha proposto una squisitezza: il riso patate e cozze della tradizione pugliese. Oggi è l'amica Rosa dal Friuli a proporci un'altra delizia: il Frico.
Questo piatto è stato portato alla ribalta dal giovane chef friulano Luca Manfè che da primo italiano in assoluto ha vinto il MasterChef USA con questo piatto tradizionale e, per dirla tutta, semplice negli ingredienti e nella confezione come a significare che non occorre percorrere la via delle preparazioni complicate a tutti i costi. Gli americani di un certo livello se ne sono accorti: speriamo che anche quella parte d'italiani che sembra disdegnare le proprie tradizioni abbandoni i Mac e i junk food in favore di quanto è Italiano e genuino….

cibo di strada
Street food, fast food, finger food…e nell'immaginario collettivo si pensa al venditore di hot dog che vende a Time Square i suoi fumanti salsicciotti. A sentire queste espressioni sembrerebbe che tutto ciò che ha a che fare con una ristorazione veloce sia da legare ai modelli anglosassoni o americani.
E invece anche in questo vantiamo le tradizioni più antiche, in realtà la strada e la piazza sono un elemento importante del vivere all'italiana che abbiamo ereditato dai nostri progenitori romani antichi.

Pane
…buono come il pane, lo abbiamo sempre sentito dire e, magari, anche intimamente sentito perché, cosa può dare quella stessa sensazione di naturalmente buono, con il suo odore unico, il suo colore dorato, la sua crosta più o meno ruvida, croccante e quel gusto? Se ci pensiamo bene è la base dell’alimentazione sin da quando i nostri progenitori della preistoria macinavano alla meglio dei chicchi di un qualche cereale. Con questa semplice farina impastata con dell’acqua, si otteneva una focaccia da cuocere sulle pietre calde che formavano un rudimentale forno. Gli antichi romani facevano delle focacce di farro, con questo cereale facevano anche zuppe e la “puls”una sorta di polenta.

il quinto quarto
Sappiamo tutti che da un animale macellato si ottengono quattro quarti: due posteriori e due anteriori. Tutto quello che resta è detto “quinto quarto industriale”, se non e’ adatto per l’alimentazione (setole, corna, pelle), e “quinto quarto alimentare”, se è commestibile. In soldoni Il quinto quarto è quel che rimane della bestia vaccina, suina o ovina dopo che sono state vendute le parti pregiate.

Venezia
Quando penso a Venezia nella mia mente si avvicendano immagini di scorci unici per il potere evocativo di atmosfere che non hanno eguali in nessun altra parte del mondo. Ambiente, arte e storia e chi più ne ha più ne metta, questa è Venezia.