Category Archives: itinerari
Salumi di carne ovina
Nel nostro paese, per molteplici ragioni che spaziano dalla posizione geografica al clima, alla morfologia e, non un ultimo, un pizzico di creatività, abbiamo il maggiore assortimento di salumi, formaggi, vini, diciamo specialità enogastronomiche che in nessun altro posto al mondo. Pertanto i nostri antenati si sono inventati di fare salumi con tutte le specie di carne ( anche col pesce!!) che avevano a disposizione. In Italia il consumo di salumi di pecora ha a due origini: la prima fa riferimento alle tradizioni regionali, mentre la seconda si lega all’immigrazione in Europa degli islamici. Il salame di pecora, per esempio, ha origini antichissime e, probabilmente, fu prodotto da pastori dediti alla transumanza che utilizzavano le carni degli animali del proprio gregge per l’approvvigionamento alimentare ma non è da escludere una produzione casalinga effettuata nelle località montane.
I salumi veri e propri possono venire classificati in modi diversi a seconda del taglio, del tipo di carne, se solo ovina o con grasso suino e il metodo utilizzato nella confezione del salume. Facciamone una panoramica.
salumi equini
Abbiamo parlato dei salumi di carne di pollame cosi come quelli di carne ovina, ora parliamo, udite udite, di salumi di carne equina. E' un pò lontano dall'usuale che si facciano salumi con animali tradizionalmente considerati nobili frequentatori di corse o, tuttal più, da lavoro invece la tradizione italiana di lavorazione delle carni equine è secolare e interessa la penisola da nord a sud.
Cominciamo dal settentrione con la bresaola della Lombardia e del Veneto con la provincia di Sondrio ( Valchiavenna e Valtellina) e quelle di Padova, Venezia e Treviso dove si lavorano noce o lombata e sottofesa, con una mistura di sale, pepe e un insieme di spezie detta la “dosa” ( segreto di ogni norcino): il risultato è una delizia che nulla ha da invidiare alla più nota bresaola di manzo. Non meno deliziosa è la lonbarda Slinzega che semra fosse conosciuta già nel 1400. Siamo ancora nella provincia di Sondrio per questa specialità che è una bresaola più piccola che si prepara utilizzando spalla o fesa di cavallo anche se alcune varianti prevedono l’impiego dei ritagli della lavorazione dei muscoli posteriori, o collo e ganascino.
La carne viene salata a secco e tenuta in salamoia per una decina di giorni per poi essere insaporita con alloro o ginepro, aglio e pepe, e lavata con il vino. I pezzi salati sono rivoltati periodicamente affinché la concia sia distribuita equamente su tutta la superficie.
Dopo un paio di mesi di stagionatura la carne si presenta accartocciata e di un bel color rosso mogano scurissimo: La consistenza è dura e il sapore è marcato e non può che essere accompagnata da un rosso robusto e di corpo.
Salumi di carni di pollame
L'italia, questa penisola posta di traverso in mezzo al mediterraneo come un ponte che unisce l'Europa all'Africa, contraddistinta da un clima che, per le particolarità del territorio, può offrire situazioni estremamente diverse a distanza di qualche centinaio di chilometri.L'Italia della grande biodiversità ma anche della grandissima varietà degli ambienti e dei prodotti. Dunque non credo rappresenti una sorpresa per nessuno affermare che nessuno al mondo può vantare la stessa offerta di specialità enogastronomiche e quindi la maggior varietà di vini, formaggi, prodotti da forno, pasta e salumi…Parliamo un pò di salumi e la fantasia corre verso succulente immagini di salami, culatelli, mortadelle e chi più ne ha più ne metta. Dunque il maiale in tutte le varietà ma, udite udite, i salumi si fanno anche con carni di animali differenti, ne sono stati censiti una trentina, e sono eccellenti anch'essi.
Napoli: capodanno e capitone
Nelle nostre peregrinazioni alla ricerca delle tradizioni locali abbiamo trovato nelle consuetudini partenopee del capodanno alcuni spunti veramente interessanti.
Diciamo innanzitutto che a pranzo si rimane leggeri consumando solo pizza con le scarole per lasciare spazio alle leccornie del cenone.
Marche: la dindarella ripiena al forno
Dindarella ripiena al forno
Sicilia: Cuccia di Santa Lucia
RICETTA CUCCIA 8-10 PERSONE
INGREDIENTI
- 1,5 Kg Ricotta di pecora
- 500 gr Frumento
- 450 gr Zucchero
- 300 gr Frutta candita in alternativa 300 gr di scorze di Cedro di Sicilia
- 150 gr Cioccolato fondente
- Granella di pistacchi q.b.
- Cannella in polvere q.b. (è possibile sostituirla con marsala o altro liquore a piacimento)
- 1 pizzico Sale
- 100 gr di zucca candita
Castelli romani:ciambelline al vino bianco con l’uvetta
Nella zona dei Castelli romani se andate al ristorante, a fine pasto, anche se non avete chiesto un dolce è consuetudine che vi vengano offerte le ciambellette al vino. Un dolce tradizionale che non ha la pretesa di essere una preparazione d’alto lignaggio da esibire in occasioni mondane ma un ottimo pretesto per completare un buon pasto in compagnia, per il " bicchiere della staffa” (l’ultimo bicchiere del pasto), con le ciambelle che devono obbligatoriamente essere immerse nel vino prima di degustarle.
Lazio,Velletri: zuppa di cavoletti col baccalà
Dopo giorni di raccolta delle olive, stanchi e infreddoliti, perchè nel passato anche recente si raccoglieva con i primi freddi, finalmente arrivava il primo olio, fragrante, d'un colore meraviglioso, con odori di oliva ma anche di erba, di fruttato,di mandorle, di buono
Marche: ferragosto corinaldese
Ferragosto, occasione di riunioni conviviali con parenti e amici……e se a ferragosto hai un amico di Corinaldo che ti invita a mangiare a casa sua, puoi stare tranquillo che ti proporrà quelle delizie che nelle Marche sono la norma, e insieme quella carica di voglia di stare assieme in allegria che è caratteristica un pò di tutti gli italiani, ma dei marchigiani in particolare,,,,,
Emilia Romagna,Bologna:Torta degli addobbi
Oggi vi proponiamo un dolce squisito che ci ha fatto conoscere un amica di Bologna. Ci raccontava che quando era bambina per la festa della processione del Corpus Domini c'era la gara a fare i drappi colorati più belli da esibire alle finestre sul percorso un pò quello che in altre zone d'Italia si fa con le "infiorate"o altre feste del periodo.
In tale occasione le case dei parrocchiani erano aperte alle visite di vicini e conoscenti e agli ospiti si offriva questa torta.