Category Archives: parliamo di vino

Verona,Veneto,I grandi vini della valpolicella : un pò di storia e qualche curiosità

verona notteI grandi vini della valpolicella prima parte

Pensando alla splendida Verona e a quella meravigliosa zona in cui è situata, il pensiero vola a Giulietta e Romeo, il loro balconcino ma anche quella cucina opulenta per cui i banchetti degli Scaligeri erano noti in tutta Europa. Romeo e GiuliettaMa naturalmente un buon cibo deve essere accompagnato da un degno vino ed ecco apparire nelle nobili tavole il più nobile  : l’Amarone

Veneto; Treviso, il Prosecco

Asolo

Asolo

Quando andiamo alla scoperta di quel soggetto misterioso e affascinante che è il vino, si rimane sempre un pò stupiti da tutto ciò che sta "dietro" a un grande vino. Un esempio è certamente il prosecco, un vino spumante prodotto nel veneto, fino a una ventina d'anni orsono relativamente poco conosciuto ai più  e presente solo in pochi mercati. Successivamente però ha iniziato la sua inarrestabile ascesa che lo ha portato a superare lo Champagne per vendite. Con il suo corpo leggero, un corredo aromatico  che si presenta rinfrescante, fruttato e floreale, un residuo zuccherino appena accennato e un costo modico, in brevissimo tempo il prosecco ha convinto gli amanti dei vini spumanti di tutto il mondo.

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Parliamo di vino

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Vigneti delle colline toscane

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Il vino è il compagno ideale di ogni cibo, simbolo della convivialità, dello stare insieme, del sancire un importante patto tra potenti cosi come festeggiare un momento felice tra amici o in ambito familiare. Avete mai sentito di un patto tra governanti suggellato da una bevuta di birra ?

Puglia: il rosato salentino

 

rosatoIl vino rosato, ampiamente diffuso nel Salento, non trova cosi larga diffusione nel resto della nostra penisola. Questa è una categoria di vini che è  sottostimata e meno considerata nel panorama enologico. 

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La Verdeca

Iniziamo contestualizzando il dove, una regione, la Puglia, dove il sole estivo abbacina splendendo in un cielo vasto e in campagne senza limiti dove l'occhio si perde, lontane dai frastuoni delle città e dalla frenesia dell'uomo tecnologico ma vicine al mare i cui venti portano echi lontani e brezze saline, e in tutto questo dei chicchi d'uva d'un verde splendente: la Verdeca.1 Questa è la Verdeca, un vitigno bianco la cui origine è totalmente sconosciuta, e probabilmente, come molte varietà meridionali, la sua provenienza dovrebbe essere greca, ai tempi della colonizzazione che vide questo popolo fondare la Magna Grecia italiana.

valle dell'Esino

Marche: valle dell’Esino

valle dell'Esinojesi

La Valle dell’ Esino si estende tra Monte San Vicino a est ela catena dei Monti sibillini verso sud ovest. Comprende un area ricca di testimonianze d’un passato medioevale,  di opere d’arte, di luoghi di culto come eremi e abbazie e un presente di paesaggi meravigliosi, con ampie zone di vegetazione spontanea protetta, grandi pascoli e tante bellissime vigne. Ma è anche una zona in cui sono concentrate una quantità di specialità enogastronomiche… 

Piemonte: Vino e vigne del Piemonte

treiso colline e vigneti barbarescoVino e vigne del Piemonte

 

La coltivazione della vite in area piemontese e di conseguenza anche la sua lenta diffusione lungo i dossi soleggiati del sistema collinare torinese è una pratica documentata sin da tempi remoti che affonda le proprie radici nelle testimonianze letterarie offerte degli autori latini.

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Il nocino

"Unguento unguento, mandame alla noce di Benvento 

supra acqua et supra vento et supre ad omne maltempo…". 

Molte Streghe (donne accusate di stregoneria) avrebbero riferito durante i processi queste parole magiche da formulare sotto un albero di noce la notte di San Giovanni.

Fin dall'antichità si attribuiscono all'albero di noce  proprietà benefiche ma anche letali. Plinio, nella sua Naturalis historia, raccomanda di non sdraiarsi all'ombra dell'albero perché potrebbe comportare conseguenze mortali, attribuendo all'albero proprietà magiche e soprannaturali. 

In Grecia, l'albero era protetto dalla dea Artemide che era si la dea della natura, ma anche la dea lunare, protettrice dei boschi e che sarebbe stata, secondo il mito, trasformata in un noce da Dioniso. I romani inglobarono per intero la mitologia greca e misero il noce sotto la protezione della dea Diana. Il collegamento con una divinità magica che si favoleggiava agisse nella notte per favorire lo scorrere della linfa vitale nelle piante, infondendo in esse la vita, fece sì che il noce venisse avvolto in questo alone misterioso e mistico. Le janare erano le Dianare, appunto le seguaci di Diana, coloro che celebravano i riti legati alla fertilità ed alla madre terra, in poche parole, erano le streghe. E cosi arriviamo ai rituali contadini che vedono la donna più esperta nella preparazione salire a piedi scalzi sull'albero per raccogliere a mani nude le noci migliori. Con le mani nude perchè non si potevano usare utensili di ferro in quanto si credeva che avrebbero compromesso le proprietà officinali della pianta. Le noci venivano lasciate alla rugiada notturna per l'intera nottata e si mettevano il giorno dopo in infusione. Solo con la notte di Ognissanti, il 31 Ottobre, la preparazione aveva termine.  

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2018, Anno nazionale del Cibo Italiano

L'Italia è veramente uno strano paese: nasciamo in una nazione in cui è concentrata la più alta quantità di storia e arte e spesso non ne conosciamo che una minima parte; abbiamo la maggiore varietà enogastronomica del mondo e i nostri giovani si ubriacano di birra e cercano il Junk food che ti fa diventare obeso oltre che ottuso nel gusto. Ma in alternativa a questa disgraziata tendenza sempre maggiore è il numero di coloro che realizzano che il cibo è cultura e, diciamocelo francamente, anche un grande business che nel nostro nichilismo congenito stavamo lasciandoci scippare da imprenditori d'assalto con i loro prodotti "Italian sounding".

festa dell’uva

marinoNelle più antiche tradizioni della vita contadina la fine di un periodo di lavoro intenso nei campi o nelle aie dava luogo a festeggiamenti che celebravano il termine delle fatiche e la momentanea prosperità. In quest’ottica si inquadrano le tantissime feste dedicate all’uva e i vini che in questo periodo si tengono nelle regioni italiane.